13/09/10

PUG: "PIANO URBANISTICO GENERALE"? NO, "POI UN GIORNO"

ORIA – Parliamo di Pug o, almeno, proviamo a farlo. Come noto, a Oria “Pug” non significa “Piano urbanistico generale” ma, casomai, “Poi un giorno”. O, con espressione dialettale ma efficacissima, spesso utilizzata da un mio amico per dire che “poi si vede”: “toppu”. Qualcuno sta già pensando di rivolgersi a “Chi l'ha visto?” perché è da dieci anni che di quello che un tempo veniva chiamato Piano regolatore generale, di fatto, non si hanno più notizie certe. Gli ultimi “avvistamenti” risalgono al 26 aprile 2006 quando il consiglio comunale di allora adottò il Documento programmatico preliminare (Dpp). Dopodiché, il buio più assoluto, peraltro immotivato.
La storia recente del Pug, però, affonda le radici allo spirare della seconda amministrazione guidata dal sindaco Sergio Ardito.
Correva il 26 marzo 2001 quando il consiglio di allora adottò nientemeno che il Piano regolatore (si chiamava ancora così), ai sensi della legge regionale – allora vigente – numero 56 del 1980. Come previsto dalla normativa, il Piano venne depositato e messo a disposizione per le eventuali osservazioni e opposizioni. Ce ne furono 121 accompagnate finanche da un ricorso al Tar (tanto per cambiare), in cui si contestava la “drastica riduzione degli indici volumetrici e una oggettiva difficoltà ad applicare la griglia d'incentivazione prevista per alcune zone edificate dell'abitato, determinando pertanto una disparità di trattamento rispetto ad altri cittadini residenti e/o proprietari di immobili ricadenti in altre zone del territorio”.
Poi arrivò l'amministrazione del sindaco Cosimino Moretto che, cogliendo la palla al balzo, con delibera di consiglio numero 10 del 20 marzo 2002 ritirò la delibera di adozione del Piano per “procedere a una sostanziale revisione […] anche alla luce dell'entrata in vigore della nuova legge urbanistica regionale numero 20 del 2001. La situazione di stallo, tra osservazioni e ricorso, paralizzava l'intera attività edilizia comunale, fu la giustificazione. Ma entro sei mesi, sì, entro sei mesi, la città avrebbe avuto un Piano più moderno, si disse.
Parole, solo parole. Al ritiro, infatti, fece seguito un silenzio tombale rotto (guarda caso) giusto un annetto prima delle elezioni, il 23 febbraio 2005, quando la giunta conferiva l'incarico di redigere il Pug agli stessi tecnici progettisti del Prg, ingegner Donato Bosco e architetto Vincenzo La Gioia “in aderenza alla nuova disciplina urbanistica”.
Il 21 giugno 2005 i progettisti consegnarono in Comune il Dpp, con gli obiettivi e i criteri d'impostazione del Pug, poi illustrato alla cittadinanza e sottoposto al vaglio della commissione consiliare il 4 agosto 2005. In grandissima parte il documento rispecchiava quello vecchio, aggiornato all'annus Domini 1996. Alla faccia dell'aggiornamento. Con delibera numero 150 la giunta determinava di portare il Dpp in consiglio che, come detto, lo adottava il 26 aprile 2006. Forse un po' tardi, ma l'amministrazione successiva sarebbe stata con tutta probabilità formata, almeno nelle pedine-chiave, in buona parte dagli stessi uomini del quinquennio precedente. Quindi di tempo, almeno in teoria, ce ne sarebbe stato.
E ce n'è stato. Tra le tante cose da fare, tra i tanti interessi da contemperare e soddisfare, però, per il Pug non si è trovato, o voluto trovare, granché tempo. I malpensanti sostengono che a qualcuno, o a più di qualcuno, in fondo, possa continuare ad andar bene così. Senza particolari lacci e lacciuoli in grado di imbrigliare l'edilizia “rampante” da sempre attiva alle nostre latitudini. Qualche seduta fa del consiglio comunale, nel corso di un mini-rimpasto delle deleghe, quella specifica al Pug è stata assegnata al consigliere di Impegno sociale Glauco Caniglia, ma allo stato non sussistono aggiornamenti urbanistici, almeno ufficiali. Non si esclude, comunque, che prima o poi, con le elezioni sempre più dietro l'angolo, il Pug torni a far parlare di sé. Di certo, di qui alla prossima primavera, rientrerà nei programmi elettorali di pressoché tutte le forze politiche in gioco. Tuttavia, ormai dovrebbe essere ben chiaro, a Oria Pug non significa “Piano urbanistico generale” ma “Poi un giorno”. (Eliseo Zanzarelli)




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